Viva La Libertà

Costituzione Italiana,  Art. 8

  Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

Costituzione Italiana, Art. 19.

Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.

 

Questi due articoli, scritti nella Carta Costituzionale della nazione in cui viviamo, dovrebbero rappresentarmi.

Dovrebbero garantire la libertà di cui io, come cittadino italiano non cattolico, dovrei godere nel professare la mia fede religiosa.

 

L’altra mattina leggo che in Lombardia è stata approvata “una legge urbanistica, la numero 12/2005, che già da qualche giorno rende quasi impossibile, grazie a vincoli rigidissimi, la costruzione di templi, pagode, sinagoghe e moschee” (fonte lastampa.it).

 

Nel concreto, in base alla nuova legge, la costruzione di nuovi luoghi di culto di qualsiasi confessione viene condizionata a particolari vincoli urbanistici, tra cui la costruzione di parcheggi ampi il doppio del luogo di culto stesso, strade di accesso “adeguatamente dimensionate”, distanze minime da altri luoghi di culto, e ulteriori norme di sicurezza. Il tutto, preceduto dall’acquisizione dei pareri di «organizzazioni, comitati di cittadini, esponenti e rappresentanti delle forze dell’ordine oltre agli uffici provinciali di questura e prefettura al fine di valutare possibili profili di sicurezza pubblica», risulta sottoposto alla ulteriore discrezionalità di un non meglio definito rispetto del “paesaggio lombardo” e a un eventuale referendum.

 

Questa acattolicofobia mi fa scorrere un brivido dietro la schiena.

 

No, non ho ereditato chiese e cattedrali. No, non vengo stipendiato dallo Stato. No, non ho forza economica.

 

Questo paese, in cui la libertà di fede è stata sempre sostenuta a parole. Questo paese che tratta la libertà di culto con una legge del 1929 – che sicuramente rispecchia fedelmente le necessità attuali, a 85 anni di distanza.

Questa paese che vorrebbe garantire con una mano ciò che schiaccia con l’altra.

 

Mi sento di fare pochi commenti. Non ci sono parole di fronte a queste chiusure.

 

Vedremo cosa verrà pubblicato in Gazzetta. Vedremo come andranno i ricorsi per far riconoscere l’anticostituzionalità di tali norme. Vedremo…

 

Quello che vedo, oggi, è che in Lombardia viene punita la libertà di culto.

Recita la mia Costituzione

 “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata”.

Già, peccato che in Lombardia non saprebbero dove.

 

Vedremo oggi per chi si schiereranno i mille difensori delle libertà dell’individuo umano.

 

Solo una cosa: non chiamatela legge anti-moschee.

Siate coerenti. Chiamatela leggecontrotuttiquellichenonsonocattolici.

 

Perché l’Italia è un paese cattolico – non ditemi che è laico, quella è una barzelletta.

Perché non importa che i due terzi del cristianesimo mondiale non siano composti da cattolici.

 

La paura non dovrebbe mai portare a privare della propria libertà un popolo.

Che sia libertà di pensiero, libertà di fede, libertà di opinione. Libertà di associazione.

 

Con fede e speranza voglio credere che il tutto si dissolverà come nebbia nelle prime ore del giorno.

Che poi di nebbia, in Lombardia, dovrebbero intendersene.

 

Past. Giacobbe

 

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