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Gesù guarisce un paralitico a Betesda (Giovanni 5:1-16)

Questo famoso episodio ci mostra il vero carattere di Dio, ovvero la sua misericordia. Sebbene a volte abbiamo un’immagine di un Dio giudice, in realtà il suo carattere dominante è proprio la misericordia: Dio è misericordioso e lento all’ira.

Ma oltre al carattere di Dio, questa storia ci insegna su altri temi.

Il peccato

La prima osservazione che possiamo fare riguarda il rapporto con il peccato. Quest’uomo aveva peccato e dalle parole di Gesù (quando lo ritrova nel tempio dopo la guarigione) sembrerebbe che la sua malattia fosse legata al suo peccato passato. Attraverso questa malattia Dio lavorò nella vita di quest’uomo, egli infatti reagì positivamente alla sua infermità e cercò Dio nella preghiera e nella fede della guarigione. La malattia non lo allontanò da Dio ma viceversa lo avvicinò.

La fede e la preghiera

Quest’uomo attese la risposta alla sua preghiera, con costanza e perseveranza. Ogni giorno si faceva portare nei pressi della vasca, questo per 38 anni. La fede non vacilla, rimane salda sulla promessa, non scoraggiamoci se non vediamo la risposta subito, anche Abramo dovette attendere 25 anni per vedere la promessa di Dio adempiersi con Isacco!

La misericordia

Quel giorno Gesù fu la risposta di Dio per le preghiere di quell’uomo. Nella “Casa della Misericordia” (il significato di Betesda) entrò il Dio della Misericordia, così come anche oggi Egli entra nelle nostre vite, con amore e grazia, cercando proprio quell’uomo per guarirlo, anche se non lo conosceva.

Nessuno in quel luogo conosceva Gesù, nessuno si alzò per chiedere la guarigione, Gesù non guarì tutti, ma cercò proprio quel paralitico. Vuoi guarire? Domanda straba date le circostanze, e ancora più strana la risposta di Gesù alle spiegazioni del paralitico. Gesù lo sfida a fare tre cose per lui impossibili: alzarsi, prendere il lettuccio e camminare.

Ma ecco che la fede di quest’uomo lo porta ad agire. Fu guarito quando credette e credette quando agì alzandosi.

Ubbidienza e ringraziamento

Non solo ubbidì alle parole di Gesù ed ottenne la guarigione, ma, una volta guarito, continuò ad osservare le parole di Gesù e si allontanò con il suo lettuccio. Più tardi poi lo ritroviamo nel tempio, nell’attitudine di ringraziamento e vicinanza a Dio. Questo ci insegna che, una volta visto il miracolo e la guarigione, non si dimenticò di Dio, ma si avvicinò ancora di più, con una buona attitudine.

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